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Chi crede che la fine o la grave compromissione della vita sulla terra avverrà per un evento naturale è fuori strada. È da decenni che l’informazione e il cinema, specialmente il cinema, operano un sottile lavaggio del cervello. Si fa intendere che tutto potrebbe finire con un terremoto, con un meteorite che potrebbe investire il globo terrestre, o per la cattiveria di alieni che arriveranno da un altro mondo. Questo tipo di informazione allontana le responsabilità dell’uomo dalla compromissione della vita sulla terra. Tutto è molto lontano, remoto, si fa percepire che non è cosa che può interessare noi ora o il futuro prossimo. Tutto si annulla, le paure vengono indirizzate verso un’altra direzione. Ma sappiamo che non è così: la fine o la grave compromissione delle specie sul pianeta non avverrà per un evento naturale, ma per opera dell’uomo. E se non ci sarà la fine della vita si può parlare di pessima qualità della vita che l’umanità e tutte le specie viventi sulla terra dovranno affrontare a breve e lunga scadenza.Il terremoto in Giappone che ha provocato la rottura della gabbia del reattore della centrale nucleare di Fukushima con successiva esplosione – ma bisogna abituarsi ad aggiornamenti continui, proprio in questi minuti trapelano notizie di un’altra centrale in difficoltà –, ha aggravato la già critica situazione. I danni per quella parte dell’oceano Pacifico sono evidenti. Meno evidenti ma pesanti saranno anche per tutto l’ecosistema, per quello globale. Non si pensi che da questa parte del pianeta si è al sicuro, che quello che è accaduto in Giappone è un disastro che non tocca l’Europa. Se la scossa di terremoto dell’8.9 di magnitudine e il continuo tremare della terra ha messo in ginocchio quella regione, la contaminazione nucleare che sta avvenendo in queste ore, e che avverrà in pochi giorni, toccherà il resto del pianeta.
Oltre all’avvelenamento dell’aria si dovrà fare i conti anche con quello dell’acqua: le correnti marine faranno il loro lavoro. L’effetto principale della contaminazione nucleare sarà ai danni delle cellule degli esseri umani nonché animali. Contemporaneamente anche della flora, che avrà lo stesso destino. Da qui a pochi giorni il pesce – è riconosciuto scientificamente ormai: cattura nel proprio corpo tutto l’inquinamento presente nell’acqua – che sarà sulle tavole di tutto il pianeta, sarà contaminato fortemente. La catena alimentare sarà compromessa: si sta costruendo un disastro senza precedenti con crescita esponenziale. E la faccenda più complicata è che tutto avverrà invisibilmente, nessuno si accorgerà di ciò che sta accadendo e di quello che accadrà. Quello che generalmente non si dice, in questi frangenti, è che qualsiasi cosa contaminata, acqua o terreno che sia, ne avrà, a seconda del peso della contaminazione, da qualche centinaia a parecchie migliaia di anni prima che ritorni ad un stato accettabile, prima di semplificazione poi di quasi normalità. Un regalo per noi e le future generazioni. © Riproduzione riservata